4.10.07

MISTERIOSO OMICIDIO A INTERCITY MAGAZINE -prima puntata -










PRIMA PUNTATA.

Bianco, sempre più bianco.

Ogni scalino sembra a Paolo Ferri sempre più bianco e splendente man mano che saetta su per arrivare all’ufficio di Intercity Magazine. Gli sembrano cosi bianchi e splendenti perché sente la goia dentro di se irradiarsi come una supernova su ogni oggetto. Sulla prima de Il Centro trionfava il risultato del sondaggio, l’ultimo sondaggio prima del voto di queste elezioni Comunali per Pescara 2013. Marco è in vantaggio. Marco ce la farà. Marco Santacroce sarà tra pochi giorni il nuovo sindaco di Pescara. Eppure, il centro-destra, dopo le ultime sconfitte, gli ha opposto un candidato d’eccezione come il giovane principe Emanuele Ciro René Maria Filiberto di Savoia in tandem con Lele Mora che punta all’ Assessorato al Personale con delega alle Saune per Soli Uomini.

Un programma, quello di Marco Santacroce, che si è rivelato vincente grazie a tre precisi punti programmatici:

- introduzione Quote Nere: posti in Giunta riservati a serial killer, ex-dittatori sudamericani e membri della famiglia Mastella;

- assegno di euro mille alle famiglie che chiamano i loro figli “Intercity”;

- abolizione di Alex Anconitano.

Paolo continua a telefonare a Umberto Palazzo per informarlo dell’imminente successo, ma all’ennesimo squillo a vuoto, si decide ad estrarre le chiavi dell’ufficio.

Spalancata la porta, l’ampia sala non è immersa nel solito buio. Le tapparelle sono serrate ma le pareti emanano luci come di una tenue discoteca. I quadri e i poster sono stati sostituti da decine di foto di Chuck Norris farcite da lucette psichedeliche. Sotto ogni icona sono stampati minacciosi slogan come “Chuck Norris non legge i libri. Li tortura fino a quando non ottiene le informazioni che gli servono” oppure “Quando Chuck Norris fissa il sole, è il sole a distogliere lo sguardo per primo”.

Come Paolo avanza per leggere, rischia per un pelo di inciampare in quelle che, bagnate dai colori intermittenti, si delineano come due pile di libretti con angoli bruciacchiati. Su ognuno il titolo recita: “Guida per lo Studente. Università degli Studi di Roma La Sapienza”.

“Ma che diavolo è successo qui dentro” si domanda sconcertato Paolo.

Individuato con nervosismo l’interruttore della luce, la stanza si accende rivelando qualcuno crollato su una sedia dietro una postazione.

Vincenzo D’Aquino, il direttore.

Come Paolo si avvicina, esplode in un urlo gettandosi in ginocchio dinanzi al suo amico e collega di sempre.

Qualcuno aveva reciso la gola a D’Aquino.

Nel pugno sinistro stringe una pagina dell’elenco telefonico.

Le pile di guide dello studente rovinano sul pavimento come Twin Tower.

Nella bianca e fredda luce del giorno successivo, Anita Di Biase entra in chiesa svettando esile sui suoi tacchi, stretta nell’ impermeabile con occhi gonfi di lacrime celati dietro lenti nere.

Stefano Fuggetta, alto accanto a lei, avanza in silenzio, a testa bassa.

Per amore di Vincenzo, oggi, quei due, non litigheranno.

Con un ultimo rombo a lutto, la moto di Gabriele Di Giovannantonio si arresta fuori dalla chiesa, e lui si sfila lentamente il casco.

Avanzando da dietro l’altare, sua eccellenza l’Arcivescovo Antonello Antonelli, ex co-direttore di Intercity, si palesa alla folla con un lento e maestoso incedere e fa cenno al suo chierichetto, Beniamino Cardines, di intonare un ultimo canto per Vincenzo.

La quiete viene però lacerata dalle urla di Giustino Tacconelli, che dal suo posto balza in piedi, col cellulare inchiodato all’orecchio:

- La scientifica... la scientifica… il rapporto… la gola… l’arma del delitto è un Cd… Vincenzo è stato… sgozzato con un compact disc.

In quell’istante Paolo Ferri nota l’assenza di Umberto Palazzo.

- Inoltre – prosegue Giustino - quella pagina che aveva in mano sembrava appartenere ad un elenco telefonico ma in realtà era…

Nel frattempo, però, come ipnotizzate da un flauto indiano, tutte le teste dei presenti si erano voltate verso l’ingresso della chiesa. La nera sagoma di una coppia impossibile si profila contro il freddo sole di quel sabato mattina.

Francesca Rotello, la vedova D’Aquino, marcia decisa all’interno, accompagnata a braccetto dal giovane principe Emanuele Ciro René Maria Filiberto di Savoia.

Entrambi sfoggiavano una spilla dorata raffigurante l’austero volto di Chuck Norris.

Le labbra di Francesca si tagliano d’un leggero, ambiguo sorriso e i suoi denti sono bianchi, sempre più bianchi, ad ogni passo più bianchi e splendenti.




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